giovedì 23 settembre 2010

Idromassaggio ed opinione pubblica

La vasca da bagno è un atto pragmaticamente intimo di un relax talmente intimo da desiderare che mai esso venga intaccato da una qualsiasi motivazione al mondo.

Come ben sappiamo (o se non lo sappiamo, possiamo immaginarlo), la vasca per eccellenza è quella idromassaggio, specie se allegata al nome Jacuzzi.
Un sinonimo, da sempre, di qualità e tradizione uniti al confort ed il relax privato.

Ma come reagisce il mondo pubblico e soprattutto "quello che conta" (punti di vista) alla Jacuzzi?

Bene.
Talmente bene, che ad esempio Sylvester Stallone si è accorto di non potervi rinunciare per nulla al mondo ed è stato quasi obbligato (da se stesso) a farne installare una sulla sua limousine privata.

Che il marchio Jacuzzi ricordi amabilmente vita spensierata e godereccia è cosa ben nota, e come se ve ne fosse bisogno, il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha ritenuto giusto ricordarcelo: esso sostiene infatti (essendo fanatico della castigatezza e dell'abnegazione) di aver vinto le elezioni presidenziali del 2005 per il puro e semplice fatto di non possedere una vasca idromassaggio al contrario dei suoi avversari politici in corsa definiti dallo stesso Ahmadinejad dei 'depravati'.

Un altro irrinunciabile cliente alla boutique Jacuzzi era Hugh Hefner, editore e magnate del marchio mondiale Playboy; la leggenda narra, che fosse solito intrattenere tra flute e bottiglie di champagne in fresco niente meno che personaggi del calibro di Frank Sinatra, Mick Jagger, Warren Beatty e Jack Nicholson.

Solo per dovere di pura cronaca, è proprio dentro la Jacuzzi di quest'ultimo che il leggendario regista Roman Polanski violentò la tredicenne Samantha Jane Gailey dopo averla ubriacata con dello champagne e stordito con il Quaalude, un farmaco euforizzante.

Anche gli italiani, o meglio, gli italiani che questo lusso possono permetterselo, sembrano amare particolarmente questo tipo di vasca.

Flavio Briatore, ne ha uno sul tetto del Force Blue, il suo mega-yacht da 70 metri.

Persino il giornalista di Porta a Porta Bruno Vespa ne ha fatta installare una quadrata sul superattico affacciato su Trinità dei Monti, e pare che non fu affatto contento ed entusiasta quando durante una festa di fine stagione della redazione del sovracitato Porta a Porta, due sue inviate vi si tuffarono dentro.

Un lusso quindi, davvero irrinunciabile!

Articolo scritto da Simone Trebbi

mercoledì 1 settembre 2010

La Doccia Cromatica

Nelle varie forme di ricerca del benessere oggi si è diffusa anche la doccia cromatica, che sfrutta i benefici della cromoterapia associata all'acqua.

La doccia cromatica è un'infusione del corpo nell'acqua e nel colore.Come sappiamo ai colori appartiene una sfera emozionale che si associa ad ogni gradiente di colore, proprietà questa già conosciuta dall'antichità, infatti sia gli Egizi che i Greci facevano utilizzo di minerali, pietre, cristalli e unguenti colorati, oltre a dipingere le pareti stesse dei luoghi di cura.

In Egitto ogni colore aveva un nome che ne identificava un "potenziale" cioè la funzionalità: il nero è simbolo di fertilità; il giallo, che è sinonimo di "oro" è simbolo di divinità solare (con funzione di irraggiamento continuo); il rosso è simbolo di sangue e fuoco, è sempre sinonimo di estremismo, andando dall'estrema ostilità del comportamento folle alla più grande bontà.

La cromoterapia è una medicina alternativa che fa uso dei colori come terapia per la cura delle malattie.

Secondo la cromoterapia, i colori aiuterebbero il corpo e la psiche a ritrovare il loro naturale equilibrio.E' secondo questi principi che si basa la funzione delle docce cromoterapiche che vengono utilizzate nei centri benessere ma possono essere acquistate anche nel proprio bagno.